Possono esultare le associazioni animaliste di tutto il mondo sperando che l’esempio della cittadina spagnola di Trigueros del Valle venga seguito anche in altri Paesi. I consiglieri comunali di questa piccola realtà di 330 abitanti hanno infatti deciso di definire cani e gatti “residenti non umani” e di conferire loro tutti i diritti che già possiedono gli uomini e le donne. Il sindaco Pedro Perez Espinosa ha spiegato: “Cani e gatti hanno vissuto in mezzo a noi per più di mille anni. Il compito del sindaco non è solo quello di rappresentare i residenti umani, ma deve essere presente anche per gli altri”. Alcuni animalisti hanno commentato con entusiasmo: “Questo è un grande giorno per i cittadini umani e per quelli non umani allo stesso tempo”. Altri hanno fatto notare comunque che la Spagna rimane il Paese in cui ancora si pratica la corrida e hanno auspicato che certe iniziative vengano allargate anche ad altri animali come per esempio i tori. In termini pratici l’iniziativa si concretizza con delle norme che vietano in modo categorico qualsiasi tipo di tortura o sevizia sugli animali, qualsiasi azione che ne provochi la morte o la mutilazione. Certo se poi ci fermiamo un attimo e pensiamo che in altri parti del mondo, come in Cina, ci sono ancora festival e tradizioni per le quali vengono uccisi, macellati e mangiati migliaia di cani capiamo che la strada da fare è ancora molto molto lunga.