A Parigi in questi giorni i grandi della Terra stanno affrontando una vera e propria sfida con il futuro del Pianeta: 150 capi di stato e di governo riuniti sotto l'egida dell'ONU affrontano il pressante tema dei cambiamenti climatici, in un mondo sempre più sconvolto da eventi meteorologici estremi.
SITUAZIONE INSOSTENIBILE IN CINA - Molti paesi come la Cina, l'India e altri stanno tentando da diversi anni di porre un rimedio alla crescita smisurata della loro industria, che ha portato l'inquinamento a livelli record: nei giorni scorsi la città di Pechino era avvolta da una densa coltre di SMOG che rendeva l'aria irrespirabile, tanto che le autorità hanno consigliato alla popolazione di limitare le uscite da casa se non muniti di apposite mascherine.
COP21, LE PROPOSTE DELLA CINA E IL RUOLO DEI PAESI EMERGENTI - Nel corso della conferenza sul Clima il paese più attivo per varare norme che possano limitare l'emissione di gas inquinanti è stata proprio la Cina: l'impatto economico dell'inquinamento sta avendo conseguenze sempre più gravi, talmente gravi da spingere il paese asiatico a proporre di tagliare del 60% le emissioni del settore energetico entro il 2020. Così facendo il paese non emetterà nell'atmosfera 180 milioni di tonnellate di gas serra: si tratta di un annuncio storico da parte di un paese che utilizza da anni un'enorme quantità di combustibili fossili come carbone e petrolio. Stando alle ultime ricerche in ambito scientifico, inoltre, non sono i paesi emergenti ad inquinare maggiormente (come si era sempre ritenuto in passato) ma il 10% della popolazione più ricca è responsabile del 50% dell'inquinamento mondiale.